Alopecia androgenetica: come riconoscerla e come curarla

alopecia androgenetica: come riconoscerla e come curarla

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Alopecia androgenetica. Cos’è

In Italia sono più di 11 milioni i maschi adulti affetti da alopecia androgenetica calvizie comune. Sono, però, circa 4 milioni le donne che soffrono di perdita di capelli sebbene i capelli siano da sempre l’immagine della femminilità e della seduzione.

L’88% della popolazione maschile soffre di alopecia e una donna su quattro ha problemi di calvizie. Di fatto si può vivere benissimo anche senza capelli ma per molte persone il più delle volte questa patologia è vissuta dall’inconscio come un vero dramma.

Quando il bulbo pilifero si atrofizza non nascono i capelli e questo è quello che succede quando si soffre di alopecia androgenetica. Le principali zone colpite negli uomini sono quella frontale quella temporale e la zona vertice.

Non si tratta di una malattia poiché non da sintomi o dolori fisici ma la perdita dei capelli a causa dell’alopecia androgenetica è comunque una condizione patologica che recentemente è stata associata ad altre condizioni mediche.

 L’alopecia androgenetica è legata ad un aumento dell’attività dei recettori di un androgeno, in particolare il Diidrotestosterone, meglio noto come DHT. La presenza di unʼeccessiva quantità di questo androgeno ha effetti deleteri sui follicoli sensibili.  In pratica un’alterazione del numero di geni AR influisce aumentando l’attività nei follicoli piliferi dei recettori degli androgeni.

Le ricerche suggeriscono che le mutazioni del gene AR provocano l’aumento dell’attività dei recettori dell’androgeno all’interno dei follicoli, ma non è tuttora chiaro, però, come facciano queste mutazioni genetiche ad aumentare il rischio di calvizie negli uomini e nelle donne affetti da alopecia androgenetica. Il recettore potrebbe diventare un promettente obiettivo terapeutico per combattere alopecia androgenetica sia negli uomini che nelle donne con perdita di capelli o diradamento.

Quando si manifesta

Negli uomini l’alopecia androgenetica è caratterizzata da un diradamento progressivo dei capelli, che parte dalle tempie e dalla chierica e si estende su tutto il cranio, con eccezione della regione sopra le orecchie. Nelle donne, invece, è caratterizzata dal diradamento diffuso della parte alta della testa.

Le cause da cui trae origine l’alopecia androgenetica possono essere diverse. Aspetto caratteristico e costante, però, di questa patologia del cuoio capelluto è l’aumento della produzione di DHT: l’ormone noto come Diidrotestosterone, presente negli uomini e solo in minima parte nelle donne (da qui la definizione di “androgenetica”). Questa forma di alopecia, nonostante ciò, può colpire indistintamente individui di sesso maschile e di sesso femminile.

Ne esistono specificatamente due tipologie: l’alopecia androgenetica veloce e l’alopecia androgenetica lenta. La prima si manifesta in giovane età, già durante il periodo adolescenziale, mentre la seconda si presenta intorno ai 30 anni.

Va comunque sottolineato che esistono diverse concause che partecipano alla caduta dei capelli: lo stress innanzitutto ma anche l’alimentazione e alcuni vizi come il fumo. Anche le variazioni ormonali influiscono molto sulla caduta dei capelli, così come l’assunzione prolungata di farmaci. Per quanto riguarda le zone interessate, l’alopecia androgenetica colpisce le tempie e la zona apicale della testa. Nelle donne, invece, è spesso coinvolta la zona centrale

Come combattere l’alopecia androgenetica?

Esistono diversi farmaci che consentono di rallentare, bloccare e, nei soggetti buoni risponditori, addirittura invertire almeno per qualche anno il processo di miniaturizzazione dei capelli causato dalla alopecia androgenetica.

Il minoxidil è un derivato pirimidinico 2 4 diamino 6 piperidinopirimidino 3 ossido che agisce sui follicoli piliferi con meccanismo non ormonale ispessendoli progressivamente e allungandone la fase di crescita. L’uso di simili farmaci rappresentano metodiche più o meno invasive che aumentano i livelli di fattori di crescita nel cuoio capelluto stimolando i follicoli piliferi a una fase di crescita migliore.

 Tuttavia il problema potrebbe persistere perché può accadere che lo stesso organismo abbia danneggiato i follicoli piliferi e i capelli non possano più ricrescere. Grazie alla ricerca e alle nuove tecnologia si possono sfruttare le potenzialità e i benefici promossi da una Terapia Medica Rigenerativa all’avanguardia e senza chirurgia.

Oltre a quanto esposto  ci sono opzioni innovative come l’autotrapianto con tecnica FUE o FUT che è eccellente e ti permette di impiantare i capelli in qualsiasi area della testa in una sola sessione e con risultati incredibili.  Vengono utilizzati capelli della regione parietale ed occipitale non soggetti a miniaturizzazione poiché resistenti all’azione degli ormoni androgeni.

Complessità della diagnosi e conseguente intervento più adeguato richiedono la diagnosi di un esperto per non perdere tempo prezioso ed evitare di peggiorare la condizione di diradamento.

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